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La scienza medica ha da tempo intuito che tra i cibi, anche tra i più amati e tra quelli che la tradizione e i media ci propongono quotidianamente come assolutamente sani ed innocui, si nascondono invece a volte, per alcuni di noi, dei nemici insospettati.

Le intolleranze alimentari non necessariamente si manifestano con sintomi eclatanti quali eruzioni cutanee improvvise o sensazioni di nodo alla gola, caratteristici delle allergie vere e proprie, ma più spesso sono responsabili di sintomi subdoli e poco aggressivi che compaiono di solito a distanza di tempo dall’assunzione del cibo incriminato.

Le intolleranze alimentari possono essere responsabili di svariati disturbi, fra cui:
SINTOMI GENERALI: stanchezza cronica, sonnolenza, ritenzione idrica, aumento della sudorazione, linfadenopatie (fra cui tonsilliti croniche), sovrappeso
SISTEMA NERVOSO: cefalea, emicrania, alterazioni dell’equilibrio, ansia, depressione, irritabilità, torpore mentale, difficoltà di concentrazione
APPARATO RESPIRATORIO: difficoltà respiratoria, asma, tosse, raucedine, eccesso di muco, rino-faringiti, sinusite, bronchiti
APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO: alterazione della pressione arteriosa, palpitazioni, aritmie
APPARATO GASTRO-ENTERICO: difficoltà digestive,gonfiore addominale, senso di nausea, dolore e crampi addominali, iperacidità gastrica, gastrite, colite, diarrea, stipsi, flatulenza, erruttazioni
APPARATO URO-GENITALE: disturbi della libido, infiammazioni uro-genitali
APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO: crampi, spasmi, tremori, debolezza muscolare, dolori articolari e muscolari, infiammazioni muscolo-tendinee

Il F.I.T. è un emotest che esprime il grado della reazione delle immunoglobuline IgG al contatto con gli allergeni alimentari, e si basa su una metodica ELISA computerizzata che offre un grado di ripetibilità del 98%. La reazione viene valutata in grado percentuale, e può venire effettuata per un numero di alimenti elevato (fino a 184). Il test permette di rilevare e quindi rimuovere dalla dieta quegli alimenti nei confronti dei quali si è intolleranti.

Riconoscere le intolleranze alimentari è molto importante sia per il paziente, che può così intraprendere una dieta di esclusione che lo aiuterà in tempi rapidi a controllare la sua sintomatologia, sia per il medico che potrà attuare una strategia terapeutica mirata alla risoluzione dei conflitti psicologici che sottendono all’alterata risposta del nostro corpo al cibo incriminato (es. latte = mamma, farina = torto subito, ecc)

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